Ladri di Tempo
Pubblicare un Cd non è mai un lavoro facile, tanto meno se a mancare è la cosa più importante: il tempo.
La vera ironia arriva quando il tema del disco in questione è il tempo stesso, esaminato e descritto in varie forme, di cui la più evidente è sicuramente quella che chiamiamo "distrazione", intesa come spesa di tempo a favore di cose più immediate, forse meno importanti, a discapito di altre più nascoste.
La maggior parte degli individui vive il tempo nella sua accezione, sicuramente la più conosciuta, quotidiana e definitiva: le ore.
Quest'ultima porta a volere più tempo, a diventarne schiavi, dipendenti, oltre che a creare degli altri artefatti più complessi: la nostalgia, il rimpianto, la scusa e la paura.
A porre qualche debole rimedio entrano in scena i Ladri.
Rubano, non lasciano tracce, non creano dolore: sanno cambiare direzione.
Ci dicono che se non guardiamo al tempo nel suo significato cronologico ed estrinseco e lo sleghiamo da tutti gli orologi, ne ricaviamo un'accezione profonda, come di un qualcosa che specifica l'uomo, in quanto quest'ultimo partecipa del tempo.
I Ladri rubano le immagini e le sensazioni banali e consuete di tutti i giorni passati e presenti e ce le restituiscono identiche e rassicuranti, ma in un contesto diverso, dove diversa è la chiave di lettura, non più servile e meccanico rapporto con le ore e gli orologi; tutto questo fanno, usando l'arte, per lo più musica e parole.
Il tempo cambia nome, diventa cambiamento; come ad un bambino a cui si ruba una caramella per il bene del suo stomaco e dei suoi denti, i Ladri rubano il tempo a chi ne è schiavo, restituendolo sotto forma di cambiamento, che sia un vento di Mistral, un viaggio verso Arcturus, un Paese al caldo di maggio o una domanda eterna e presente che chiede "Verso Dove".
Qualcuno, con ragione, potrebbe non essere d'accordo con queste definizioni; in ogni caso possiamo dire che il tempo, qualsiasi cosa sia, ci lascia dei segni, ne subiamo gli effetti;
e grazie ai Ladri possiamo essere quell' "uomo" nuovo in grado di sapere che, se il tempo vola, è egli stesso il pilota, capace di andare con gli alisei, correndo sul mare.